il Maiolo
Azienda Agricola
il maiolo
Azienda Agricola
- Val Nure, Piacenza, Italia -
Un gusto senza tempo
I nostri metodi di vinificazione tradizionali
Un Vino profondo ed Intramontabile, espressione dell’uva e del suo territorio, dell’anima e del carattere di chi lo produce.
Il Maiolo è un'azienda vinicola certificata biologica per la coltivazione dei vigneti, sin dall’anno 1996, la prima in provincia di Piacenza. Ubicata nella parte nord della Regione Emilia Romagna, nella storica Val Nure.
I nostri metodi di vinificazione vogliono, con rigore, ottenere un vino che riesca ad esprimere completamente, non solo le potenzialità delle uve raccolte e del territorio di produzione della Val Nure, ma anche la sensibilità, il carattere e l’anima del produttore.
Per questo I vigneti devono produrre al massimo 50 ql per ettaro, al fine di ottenere uve sane e concentrate in sapori e struttura.
I vigneti
Una perfetta armonia
La vigna è la principale protagonista della vinificazione secondo la filosofia applicata al Maiolo. I trattamenti sono fatti solo con rame e zolfo e le concimazioni del suolo sono praticate con sola sostanza organica che proviene principalmente dallo sfalcio delle erbe spontanee.
Le potature sono fatte molto corte affinchè ciascuna pianta possa garantire la maturazione omogenea delle uve, la produzione non supera I 50 ql per ha, la vendemmia è manuale.
Coltiviamo 4 delle uve di altissima qualità che prosperano nella regione: per le uve rosse, barbera, croatina, cabernet sauvignon e merlot; per le uve bianche, ortrugo, malvasia, chardonnay, moscato, marsanne, sauvignon.
I vini del Maiolo, sono blend di queste uve distintive in varie proporzioni, creando un mix diversificato di sapori e aromi.
I nostri vini sono noti per il loro colore rosso rubino intenso e brillante che vanta un profumo con sentori vinosi. Ogni annata è corposa ed equilibrata al palato con una notevole struttura e lunga persistenza.
I vini del Maiolo si adattano perfettamente a piatti di selvaggina, carni rosse, brasati arrosti e formaggi stagionati.
“Storia e tradizione permeano ogni vitigno e ogni uva al Maiolo. I nostri vini sono un'esplorazione di ricordi senza tempo".
- Francesco Torre -
I nostri vini
Il vino rosso
In cantina, la vinificazione deve seguire solo lo svolgimento spontaneo e naturale dei processi di fermentazione ed affinamento in botti grandi di rovere. Sino ad arrivare in bottiglia senza nessuna aggiunta di lieviti selezionati, di batteri lattici ed altre sostanze impiegate nella vinificazione convenzionale per accelerare l’evoluzione del vino.
Infine senza nessuna filtrazione, affinche il vino conservi tutta la sua struttura e la personalità dei grandi vini, capaci di esprimere al massimo la loro storia fatta di territorio e spirito di chi li produce.
Ciò significa, che la fermentazione alcolica deve essere spontanea e svolgersi solo con lieviti presenti nelle uve ed in cantina. Per questo motivo il metodo di lavoro deve essere molto rigoroso, gli ambienti e tutte le attrezzature di cantina devono essere perfettamente puliti con rigore e sistematicamente.
Affinchè nell’ambiente della cantina non possano mai prendere il spravvento batteri dannosi che inevitabilmente inquinerebbero i sapori del vino durante la vinificazione e l’affinamento; identico discorso vale per la seconda importante fermentazione del vino, la malolattica, che si svolge sempre spontaneamente, senza nessuna inoculazione di batteri lattici.
Così operando, le fermentazioni e l’affinamento del vino, sono certamente più lunghe, (spesso le fermentazioni riprendono la primavera successiva alla vendemmia) ma, sono convinto, che questo sia l’unico modo per estrarre dal vino tutte le sue potenzialità e la sua complessità.
Una scelta certamente più impegnativa e rischiosa, rispetto alla vinificazione convenzionale, anch’essa espressione di ottimi vini, in cui, tuttavia, tutti I processi , sono indotti ed accelerati al fine di rendere immediatamente stabile il vino, uniformandone le caratteristiche e banalizzando gli aromi, spesso sffocando le reali e grandi potenzialità delle uve impiegate dal produttore.
Una strada più lunga, più tortuosa, certamente più rischiosa ma, per l’esperienza fatta in questi anni, unico modo per sperare di ottenere un vero grande vino, capace di esprimere unicità e personalità autentica e non solo banalmente raccontata.
La grande sfida consiste nell’accompagnare il vino, dopo la pigiatura dell’uva, nel suo lungo percorso di affinamento conservandone la struttura complessa e gli aromi, impedendo ad alterazioni olfattive di prendere il sopravvento.
Questa è sotanzialmente la differenza fra la vinificazione convenzionale che persegue la stabilizzazione immediata del vino per metterlo al sicuro da possibili alterazioni batteriche, e la vinificazione spontanea (oggi detta naturale) che vuole fare esprimere al vino tutta la sua complessità e longevità, obiettivo che se condotto con serietà ed onestà comporta maggiori rischi di insuccesso, ma foriero di grandi soddisfazioni.
Come sempre fatto per tutti i grandi vini rossi del passato, l’affinamento del Maiolo, si compie in botti di rovere grandi da 50 hl per almeno quattro anni durante i quali il vino, oltre a maturare la sua complessità, si pulisce naturalmente permettendone l’imbottigliamento senza nessuna filtrazione.
Segue almeno un anno di permanenza in bottiglia prima della commercializzazione.
Infine una considerazione a parte sui solfiti aggiunti, nei vini rossi del maiolo sono aggiunti 2 gr per hl di metabisolfito di potassio all’imbottigliamento, con una solforosa totale di circa 25 mg per litro.
I nostri vini
Il vino bianco macerato
Dall’anno 2020, grazie alla acquisizione di 5 ha di vigneto ubicati in località Campo di Ponte in comune di Travo, ad una altitudine di 450m, ai piedi del monte Denavolo, a cavaliere fra Val Nure e Val Trebbia, il Maiolo ha iniziato la vinificazione delle uve bianche. Anche la vinificazione dell’uva bianca segue la stessa filosofia dell’uva rossa.
Varietà autoctone quali ortrugo, malvasia di candia, moscato, marsanne, chardonnai e sauvignon, vinificate con macerazione di tre settimane sulle bucce, svinatura, trasferimento in vasche di vetroresina, un travaso, nessuna aggiunta di solfiti ed imbottigliamento.
Le uve bianche, in considerazione della freschezza dovuta all’altitudine, esprimono un vino pronto prima rispetto al rosso, anche se vinificate con macerazione, e permettono l’imbottigliamento dopo un anno di vasca; oggi è in vendita la prima annata di produzione di vino bianco macerato del Maiolo del 2020.
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